Un’area gioco dentro il carcere con giocattoli e altri strumenti per permettere a padri detenuti e figli di trascorrere un po’ di tempo insieme in un’atmosfera allegra e colorata, accogliendo i bambini in uno spazio confortevole. Sarà una delle prossime iniziative che il progetto “Giocare per diritto” realizzerà nella casa circondariale di Ragusa.
Il progetto, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è promosso da Uisp Sicilia. Presente in 8 istituti penitenziari della Sicilia, coinvolge più di 40 partner tra istituzioni e associazioni. L’obiettivo per i prossimi mesi sarà migliorare il rapporto tra genitori detenuti e i loro figli, coinvolgendo la comunità educante: le scuole, i soci Uisp, psicologi, Università.
L’iniziativa che ha dato il via al progetto nella casa circondariale di Ragusa è stata “Vivicittà – porte aperte”, la corsa per la pace promossa da Uisp, che si svolge in 30 città italiane. Un evento dentro le mura del carcere per unire chi vive ristretto nell’istituto e chi vive fuori: detenuti e atleti Uisp e dell’Asd “No al Doping”. La corsa è stata un’occasione per avviare un dialogo con i detenuti e far capire loro quanto lo sport sia strumento di benessere non solo fisico, ma mezzo per condividere e stare insieme ai propri figli, creando anche dei laboratori di movimento nelle scuole e nelle strutture comunali.
Non tutti i detenuti sono genitori, ma sono comunque figli, mariti o fratelli. Anche per loro l’impegno di “Giocare per diritto” è quello di agevolare i rapporti familiari, attraverso una serie di appuntamenti che consentano un miglioramento psicofisico.
Preziosa la collaborazione della direttrice, Giovanna Maltese, e la Capo Area, Rosetta Noto, per poter dare voce dei detenuti, come Mario, Francesco, Filippo e Giancarlo. A telecamere accese hanno superato le timidezze e si sono fatti sentire fuori dalle mura del carcere, con i loro pensieri e un messaggio di pace con la speranza della fine della guerra tra Ucraina e Russia.
Servizio a cura di Rosa Cambara
Grazie alla collaborazione di Laura Bonasera, responsabile comunicazione “Giocare per diritto”, e Carmen Attardi, referente comunicazione “Giocare per diritto” a Ragusa.