Mutuato dall’ambito sanitario, il case manager ha svolto un ruolo importante nell’ambito dell’intervento di Ali per il futuro, promosso dalla cooperativa sociale Società Dolce con un ampio partenariato, rappresentando la funzione di regia del progetto familiare personalizzato. L’introduzione di questa figura in ambito socio-educativo è uno degli aspetti innovativi del progetto. Selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, Ali per il futuro interviene in Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Toscana e Puglia per la presa in carico globale delle famiglie in cui vivono bambini in condizione di povertà o in situazioni di vulnerabilità attraverso la co-costruzione di un progetto familiare. Nello specifico, l’obiettivo è migliorare l’offerta e l’accesso ai servizi educativi esistenti, attraverso l’introduzione di orari flessibili e nuove attività.
Il case manager è stato il collettore tra i bisogni del nucleo familiare, le loro istanze e le possibilità che le attività e i professionisti coinvolti nel progetto mettono in campo per farvi fronte e svilupparle.
“I fenomeni di povertà educativa ed economica che caratterizzano moltissime famiglie in Italia richiamano i servizi educativi, quelli rivolti alla prima infanzia, i nidi, le scuole dell’infanzia ad interrogarsi su un’evoluzione del loro modello di intervento, sulla loro capacità di accompagnare le famiglie in percorsi emancipativi” sottolinea nel video Caterina Segata, responsabile del progetto. “In questo senso, Ali per il futuro si candida a sviluppare un modello di intervento, grazie al case manager che accompagna alcuni nuclei familiari con bambini piccoli in condizioni di difficoltà in un percorso emancipativo”.
Il progetto familiare viene costruito sulle esigenze del bambino e della sua famiglia, prevedendo l’accesso gratuito a servizi educativi adeguati, azioni di sostegno alla genitorialità, attività rivolte alla prevenzione e al benessere psico-fisico dei bambini e specifici percorsi di formazione e orientamento al lavoro per i genitori. Con l’obiettivo di garantire ai bambini condizioni di vita adeguate e durature nel tempo e di sviluppare un’inclusione attiva nella comunità educante del territorio.
“Ecco che il case manager diventa una sorta di giocoliere, che accoglie la sfida di mantenere un equilibrio all’interno di un triangolo ai cui vertici vi sono le famiglie, il progetto e le organizzazioni, a loro volta con culture organizzative, logiche, linguaggi diversi – spiega Bruno Riccio, professore di Antropologia culturale presso l’Università di Bologna – e sa a sua volta modularsi con vocabolari sempre differenti”.
A questo approccio innovativo e alle esperienze del progetto la Rivista Italiana di Educazione Familiare ha scelto di dedicare un numero monografico, il cui testo completo, dal titolo “Promuovere il benessere di bambini e famiglie esposte alla marginalità. L’esperienza del Progetto Ali per il futuro, è disponibile online.
Servizio di Ortensia Ferrara e Tommaso Armati
Si ringraziano Maria Cristina De Angelis, responsabile comunicazione Ali per il futuro, e 3V per le riprese