A Torpignattara, nel quartiere più multietnico di Roma, grazie alla determinazione di un gruppo di cittadini un’area verde vive un importante processo di riqualificazione urbana. È il Parco Sangalli, che costeggia un pezzo dell’acquedotto romano e che per molti anni è stato considerato un luogo da evitare, ritrovo di spaccio e prostituzione.
Dal 2017, un gruppo di cittadini riuniti nel Comitato spontaneo Sangalli ha deciso di prendersene cura con un costante dialogo con i tanti senzatetto che lo abitavano, ma anche con le comitive che lo frequentavano, per sensibilizzarli sull’importanza di tutelare un bene comune. Allo stesso tempo, ogni abitante ha preso in cura un piccolo quadrante del parco impegnandosi ogni giorno a raccogliere bottiglie e rifiuti. Nel tempo si è trovato il giusto equilibrio, aiutando le persone in difficoltà a trovare una sistemazione più adatta e stimolando un sempre maggiore rispetto per uno spazio collettivo, che nel tempo è tornato ad essere curato e vissuto.
Oggi il parco è un luogo di ritrovo per le famiglie del quartiere, con un’area fiorita, uno spazio per le attività all’aperto, tavoli da ping pong e da scacchi, un book corner e un kit di pronto soccorso per le bici: uno spazio in cui i bambini possono giocare e andare in bicicletta, in cui tutti possono passeggiare senza timori e leggere un libro sdraiati sul parco.
A favorire il cambiamento, l’impegno di tante associazioni che negli anni hanno animato lo spazio con una serie di iniziative: dalle lezioni di inglese alle attività sportive, dalle lezioni di tango a corsi di rollerblade. Da spazio “da evitare”, quindi, a luogo ritrovato, punto di riferimento per la comunità.
Servizio a cura di Lara Esposito e Tommaso Armati