C’è Ivan che nel carcere “Cavadonna” di Siracusa ha pensato che non poteva perdere l’occasione di seguire quel corso per panificatore pasticcere, perchè una volta fuori poteva tornargli utile per ripartire. Quel corso, realizzato grazie al progetto “Fuori – la vita oltre il carcere” promosso dalla cooperativa L’Arcolaio e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, lo ha seguito e oggi, che è libero, ha in mano una qualifica professionale.
Ma c’è anche Maxim, che oggi lavora regolarmente con l’Arcolaio. Quando era in carcere ha infatti collaborato con la cooperativa nelle attività rivolte ai detenuti, dimostrando una grande capacità di apprendere, diventando caposquadra e assumendo un ruolo di coordinamento. Un impegno e una passione che lo hanno portato a esprimere, e realizzare, il desiderio di diventare socio della cooperativa. Oggi è tornato libero e lavora in carcere al servizio dei suoi ex compagni, con un ruolo di responsabilità che non riguarda solo le attività proposte a chi sta ancora scontando la sua pena, ma anche l’essere un esempio positivo che si può cambiare direzione e riprendere in mano la propria vita seguendo desideri a passioni.
Due diverse storie che dimostrano come il carcere possa diventare non solo il luogo in cui scontare una pena ma anche quello da cui ripartire per reintegrarsi nella società. Proprio questo è infatti l’’obiettivo del progetto “Fuori”: favorire il reinserimento sociale attraverso il lavoro e l’acquisizione di una specializzazione tenendo conto dei bisogni individuali e del sistema di relazioni e familiare della persona detenuta e, allo stesso tempo, contribuire a strutturare un modello di welfare comunitario capace di garantire quei servizi, attualmente assenti o poco diffusi in Sicilia, necessari all’abbattimento di tutte le barriere che si presentano di fronte al desiderio di reintegrarsi nella società.
Il progetto ha permesso il rafforzamento dell’esperienza de L’Arcolaio all’interno del Casa circondariale di Siracusa con l’inserimento, nella filiera lavorativa del biscottificio, attiva ormai da anni, di un nuovo impianto di pelatura della mandorla, garantendo nuova occupazione insieme alla formazione di 12 detenuti per l’acquisizione della qualifica di “Addetto panificatore pasticciere”.
Servizio a cura di Manuela Intrieri
Si ringrazia per la collaborazione Giuseppe Pisano, responsabile progetto “Fuori – la vita oltre il carcere” e, per le riprese video delle interviste, Ottavio Nasca