Quasi 9 edifici scolastici su 10 sono raggiungibili con almeno un mezzo di trasporto diverso da quello privato, con profonde differenze tra regioni e territori.
In 4 province la quota non raggiunge il 60%. Un focus a cura dell’Osservatorio #conibambini, promosso da Con i Bambini e Openpolis.
Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità ambientale della popolazione, e in particolare quella delle giovani generazioni. Una tendenza testimoniata anche dalle manifestazioni dei Fridays for future, molto partecipate anche nel nostro paese.
Uno degli aspetti che più impatta sulla qualità dell’aria e sull’ambiente è il mezzo di trasporto utilizzato per spostarsi. Da questo punto di vista, l’uso dell’auto privata è sicuramente meno sostenibile rispetto al trasporto di massa, come treni e autobus. Mezzi che, tolti i periodi di chiusura dovuti alla pandemia, quotidianamente tante ragazze e ragazzi utilizzano per andare a scuola. Anche perché non tutte le famiglie hanno il tempo o la possibilità di accompagnare i figli a scuola.
Per queste ragioni è importante che le scuole di un territorio siano ben collegate con i diversi mezzi di trasporto. L’assenza o il malfunzionamento dei collegamenti tra il territorio e le scuole, oltre a rappresentare un disagio, può essere uno dei fattori che alimentano la dispersione scolastica. Soprattutto nelle aree interne e nei territori meno collegati. Ma quante sono le scuole collegate con mezzi di trasporto pubblici?
86% le scuole raggiungibili con almeno un mezzo alternativo a quello privato in Italia.
Secondo i dati disponibili più recenti, relativi al 2018, quasi 9 edifici scolastici su 10 sono raggiungibili con almeno un mezzo alternativo all’automobile. Tra questi comprendiamo sia i mezzi di trasporto pubblico (di tipo urbano, interurbano o ferroviario) sia lo scuolabus. Una percentuale che mostra una ampia variabilità regionale. Si va dalla quasi totalità degli edifici in Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Abruzzo e Piemonte (dove il dato raggiunge o supera il 97% degli edifici) a circa 2 su 3 in Campania (64%).
In Friuli-Venezia Giulia più scuole raggiungibili con mezzi alternativi all’auto
Percentuale di edifici scolastici raggiungibili con i mezzi pubblici (2018)
DA SAPERE
Dati non disponibili per il Trentino-Alto Adige.
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)
Confrontando le province, tutte le scuole sono raggiunte da almeno un mezzo alternativo all'auto in quella di Trieste. E quasi la totalità degli edifici ad Alessandria, Chieti e Pescara, dove la quota supera comunque il 99%. In tutte le province e città metropolitane italiane almeno la metà delle scuole è raggiunta dal trasporto pubblico, sia esso ferroviario, su gomma oppure urbano (tram, metro etc.). Le percentuali più basse si raggiungono nel trapanese (54,3%), nella città metropolitana di Napoli (56,5%), nelle province di Viterbo (57,1%) e Salerno (59,6%).
4 le province dove la quota di edifici scolastici raggiungibili con mezzi pubblici non arriva al 60%.
Se si scende a livello comunale, è interessante verificare le differenze tra territori diversi, quali sono le città e le aree interne. Nei comuni polo, baricentrici in termini di servizi, circa l'84% degli edifici scolastici risultano raggiungibili con mezzi alternativi all'auto.
La raggiungibilità delle scuole con i mezzi pubblici in Italia
Percentuale di edifici scolastici raggiungibili con i mezzi pubblici (2018)
FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Miur
(ultimo aggiornamento: lunedì 31 Dicembre 2018)
Il dato si attesta attorno al 90% nei comuni cintura (88,7%), l'hinterland delle città maggiori, e nei comuni ultraperiferici (90,5%), distanti oltre 75 minuti dal polo più vicino. Nei comuni periferici (distanza dal polo tra 40 e 75 minuti), risulta collegato l'83% delle scuole.
I poli sono comuni che offrono sul territorio servizi essenziali. Da quelli sanitari a quelli educativi e del trasporto. Vai a "Che cosa sono le aree interne"
Oltre alla quota di edifici collegati, sulla effettiva raggiungibilità incide anche l'ampiezza dell'offerta di trasporti sul territorio.
Su questi dati impatta anche la differente offerta scolastica (nei poli sono più spesso presenti le scuole superiori, non collegate con il trasporto attraverso scuolabus). Si tratta inoltre di realtà più urbanizzate, dove il trasporto pubblico è maggiormente caratterizzato da intermodalità, cioè dall'uso di una combinazione di diversi mezzi per effettuare gli spostamenti. È quindi verosimile che solo una minoranza di edifici siano raggiunti dal trasporto interurbano, e che - una volta raggiunta la fermata interurbana - gli spostamenti avvengano con più frequenza, con il trasporto pubblico urbano. Quindi dietro una quota di edifici raggiungibili con almeno un mezzo pubblico può comunque celarsi una maggiore offerta di trasporti nei poli. Mentre spesso non è così per gli edifici scolastici nei comuni più piccoli e interni.
Tutti i dati sono disponibili anche su conibambini.openpolis.it.
L’Osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, fornisce dati e contenuti sul fenomeno in Italia nella modalità di data journalism, in formato aperto e sistematizzati, per stimolare un’informazione basata sui dati. L’obiettivo è promuovere un dibattito informato sulla condizione dei minori in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte, ed aiutare il decisore attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti originali.
Le scuole raggiungibili con mezzi pubblici, comune per comune
Percentuale di edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi pubblici (2018)