Al civico 53 di Via Posidonea, a Reggio Calabria, c’è un palazzo in stile liberty di tre piani. Si tratta di un immobile confiscato, che prima di essere assegnato nel 2017 dalla Città metropolitana di Reggio Calabria al Consorzio Macramè, era di proprietà di Gioacchino Campolo, noto come il “re dei videopoker”.
Grazie al progetto Impronte a Sud – Welfare Lab sostenuto da Fondazione CON IL SUD, l’edificio è stato ristrutturato ed è stata avviata l’attività “partecipativa” per sanare gli abusi edilizi esistenti, grazie ai lavori ideati dal laboratorio di ricerca Landscape inProgress del Dipartimento Architettura e Territorio (dArTe) dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria realizzati dalla cooperativa sociale La Casa di Miryam.
Quando gli ultimi lavori saranno completati, l’immobile diventerà uno spazio comune rivolto a famiglie, persone svantaggiate, aziende, ospitando una serie di servizi e attività: uno sportello informativo e di orientamento al lavoro e formazione, servizi e attività a sostegno di organizzazioni e imprese, un social point per accedere ai servizi socio-assistenziali, sociali e sanitari, uno spazio di coworking, servizi di mobilità per anziani e persone con disabilità.
L’obiettivo del progetto, infatti, è quello di avviare un’esperienza di comunità intorno all’immobile, ovvero ridare valore a un luogo in cui le persone possono essere non semplici destinatari di servizi, ma protagonisti della costruzione di un bene comune. Un principio che ha guidato sia la fase di ristrutturazione dell’immobile, attraverso un percorso di inserimento lavorativo rivolto a persone fragili e svantaggiate della comunità, sia la realizzazione degli arredi, coinvolgendo giovani studenti e artigiani partecipanti al workshop “Officine Lavoro”.
Servizio a cura di Tommaso Armati e Carmen Baffi
Riprese video di Guillermo Laurin
Si ringrazia Daniela Fazio, Responsabile comunicazione Consorzio Macramè