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Cagliari: una lavanderia in carcere ridà valore alla libertà  

#Lavoro da manuale - 7 Marzo 2022

Ogni mattina, nella casa circondariale Scalas di Uta, a pochi chilometri da Cagliari, entrano in funzione tre grandi lavatrici. Sono il cuore pulsante del progetto Lav(or)ando, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e ideato dalla cooperativa sociale Elan, che nel 2019 ha scommesso sulla lavanderia industriale interna al carcere, potenziandola e dando una nuova occasione di formazione e reinserimento professionale a ventiquattro persone sottoposte a provvedimenti penali detentivi. 

L’obiettivo generale del progetto è consolidare l’esperienza delle lavanderie nelle carceri di Uta e Quartucciu come “infrastrutture permanenti economico educative”, per affiancare il difficile percorso del sistema della giustizia nell’attuazione dell’art. 27 della Costituzione secondo il quale “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Sono nove, finora, i beneficiari del progetto che hanno imparato a gestire non solo la fase di lavaggio, ma l’intera catena di confezionamento dei capi destinati alla stessa struttura penitenziaria e agli enti che hanno affidato loro la cura e il tracciamento delle loro divise. 

Alcuni detenuti sono andati anche oltre, intraprendendo un percorso (in art. 21) che prevede la possibilità di lavorare all’esterno del carcere, in aziende del territorio che credono in una nuova imprenditorialità fondata su inclusione e accoglienza. Per tutti loro, rappresenta un’esperienza formativa e umana a tutto tondo. L’apprendimento di un nuovo mestiere è stato il punto di partenza per socializzare con i compagni, imparare a lavorare in squadra, riscoprire il valore del lavoro, la dignità personale e l’autostima, di riassaporare la quotidianità e la bellezza della vita. 

Il prossimo obiettivo è radicare l’esperienza della casa circondariale di Uta anche nel resto del territorio regionale, attraverso il coinvolgimento di realtà imprenditoriali, enti e associazioni operanti in Sardegna.  Da un lato, si punta ad attivare delle partnership che possano contribuire alla sostenibilità economica del progetto. Dall’altro, in una visione più ampia e a lungo termine, si vogliono offrire nuove, concrete possibilità di inclusione alle persone sottoposte a una pena detentiva, creando al contempo una rete di imprese solidale e accogliente, fondata sui princìpi dell’economia civile e della responsabilità sociale. 

 

Servizio a cura di Claudia Cannatà

Grazie alla collaborazione di Elenia Carrus, comunicazione progetto Lav(or)ando