Nel cuore del quartiere di Santo Spirito a Bari, c’è una villa lussuosa che un tempo era il centro operativo della criminalità pugliese dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Oggi è il bene confiscato più grande della città: un luogo di riferimento per tutta la comunità dove si sperimentano percorsi di innovazione sociale.
Villa Artemisia è un immobile di circa 1500 mq confiscato al clan Lazzarotto negli anni Novanta e successivamente assegnato alla Cooperativa sociale C.A.P.S. (Centro Aiuto Psico-Sociale) che si è occupato della sua riqualificazione.
Ora non è “solamente” uno spazio valorizzato e restituito alla comunità, un luogo in cui trascorrere piacevolmente una giornata, ma un vero e proprio progetto di riscatto sociale per giovani che sognano un futuro diverso.
Nato grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD e ad una serie di altri finanziamenti, il progetto ha trasformato Villa Artemisia in un’Accademia del turismo (Artemisia Accademy) che offre a 6 neomaggiorenni italiani e stranieri in condizione di vulnerabilità sociale, la possibilità di alloggiare all’interno della struttura e, allo stesso tempo, di intraprendere un percorso formativo di un anno, volto all’inserimento lavorativo nel settore del turismo, facendo esperienza nella co-gestione del bar, del ristorante e del Bed&Breakfast presenti all’interno della villa.
Un modello innovativo di mix abitativo, residenziale e turistico-sociale, per l’inclusione socio-lavorativa: un nuovo segnale di speranza che nasce dalle ceneri della presenza mafiosa.
Servizio a cura di Tommaso Armati e Claudia Cannatà
Si ringrazia per le immagini Anna Lisa Fioriello, referente di comunicazione del progetto Artemisia