Arredi in stile liberty, idrovolanti e componenti per aeroplani: era questa la produzione, con tecnologie all’avanguardia, delle officine Ducrot nei primi anni del ‘900. Uno spazio di 1200 metri quadri tra i quartieri Zisa e Noce di Palermo rimasto a lungo abbandonato, che oggi è tornato ad essere un centro di produzione artigianale e culturale ma anche di aggregazione sociale per la città.
Grazie a una costante collaborazione tra istituzioni, cittadini, terzo settore e privato sociale, le officine Ducrot sono oggi conosciute come “Cantieri culturali”, un luogo di vitalità e fermento, che ha anche ripreso la sua vocazione originaria in particolare grazie alla più recente apertura di “NOZ – Nuove Officine Zisa”.
NOZ è prima di tutto un’officina polifunzionale, dove si sperimentano nuove tecnologie e produzioni a partire dalla tradizione al fine di accrescere le competenze delle categorie più fragili, in particolare inoccupati e migranti, e creare occupazione e sviluppo per il territorio. Tre le officine attualmente operative, che puntano a trovare sbocchi di mercato nell’ambito della bio-edilizia, della falegnameria e dell’elettronica.
Ma NOZ è anche un luogo aperto ai più piccoli, per cui vengono realizzati laboratori per avvicinarsi ai materiali naturali, alle tecnologie e ai linguaggi di programmazione in maniera consapevole e attraverso il gioco. E uno spazio di convivialità per abitanti o passanti per la città di Palermo, che in un unico posto hanno la possibilità di conoscere la cucina siciliana e le cucine di molti altri Paesi del mondo, realizzate con prodotti biologici e provenienti da altri progetti che, come NOZ, sono attivi nel creare sviluppo e cambiamento.
Una opportunità per tutti che è stato possibile rendere concreta grazie all’omonimo progetto NOZ, promosso da CRESM – Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione in partenariato con Design Zingaro, Ong Ciss, Cooperativa sociale solidarietà e Maghweb, e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.
Servizio a cura di Claudia Cannatà e Tommaso Armati
Grazie alla collaborazione di Elisa Chillura, responsabile comunicazione progetto NOZ – Nuove Officine Zisa