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Carcere di Ragusa: aperta un’area gioco per i figli dei detenuti

#Spazi da non perdere - 17 Febbraio 2023

Giocare aspettando i papà. È stata aperta nel carcere di Ragusa la prima area gioco del progetto “Giocare per diritto”, un primo passo di una serie di servizi che permetteranno di aiutare detenuti e famiglie nella gestione del ruolo genitoriale in un contesto difficile come quello penitenziario. I figli dei detenuti giocheranno dentro l’istituto di pena, per attutire il trauma dell’attesa del colloquio con i padri. 

Una sala d’attesa rinnovata. Un piccolo parco giochi, con un’altalena, uno scivolo, una casetta di legno dove poter entrare e scegliere tra una partita a calcio balilla, un tiro al pallone da calcio o i giochi da tavolo. Sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano l’intervento di adeguamento e riqualificazione strutturale dello spazio all’interno della Casa circondariale di Ragusa realizzato dallo staff di “Giocare per diritto”, un progetto promosso da Uisp Sicilia e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa e minorile attraverso il bando “Un passo avanti”. 

“Il progetto nasce dal diritto al gioco per tutti i minorenni, che la nostra associazione è impegnata a garantire a prescindere dalle situazioni economiche e sociali nelle quali si trovano a vivere la loro infanzia e adolescenza – ha spiegato Vincenzo Bonasera, presidente regionale Uisp Sicilia – dalla necessità di mettere a disposizione la nostra esperienza in ambito ludico e motorio per favorire e migliorare la qualità delle relazioni genitoriali tra i detenuti e i loro figli”. 

“Giocare insieme ai figli è una forma di comunicazione, avere contatto con loro vuol dire essere presenti come padre” sottolinea un detenuto.

A breve, verranno ultimati i lavori anche delle aree gioco nelle carceri di Agrigento, Enna, Messina, Trapani, Catania, Palermo, Giarre.

Servizio a cura di Rosa Cambara
Grazie alla collaborazione di Laura Bonasera, responsabile comunicazione “Giocare per diritto”, e Carmen Attardi, referente comunicazione “Giocare per diritto” a Ragusa