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Carlo Vecce agli studenti del carcere: “Leggere per ritrovare la libertà”

#Commenti - 1 Ottobre 2024

“Che cosa provavo mentre attraversavo i cancelli del carcere di Reggio Calabria? Chi avrei incontrato? I miei studenti non sono bambini – pensavo – sono adulti, giovani e meno giovani, uomini con le loro vite, le loro esperienze, le loro sofferenze. Ma è bastato entrare in aula e ogni nodo si è sciolto”.

Inizia così il racconto dello scrittore Carlo Vecce, che ha partecipato alla XXII edizione di “Adotta uno scrittore”, un progetto didattico e culturale rivolto alle scuole, ideato e organizzato dal Salone Internazionale del Libro di Torino e sostenuto dalla Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria, in collaborazione con la Fondazione con il Sud.

Da febbraio a maggio 2024, 40 autrici e autori hanno incontrato oltre 800 studenti di 40 scuole di 9 regioni italiane, dal nord al sud della penisola. Ciascun autore ha svolto 3 incontri nella classe in cui è stato “adottato”, instaurando un dialogo con i bambini e i ragazzi a partire dai temi affrontati nel suo libro. Tappa conclusiva del percorso è stato l’incontro di lunedì 13 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Al progetto hanno aderito scuole di ogni ordine e grado: 9 scuole primarie, 9 scuole secondarie di primo grado, 12 scuole secondarie di secondo grado, una scuola superiore in ospedale, 7 classi attive presso Case di Reclusione e Case circondariali (nelle città di Torino, Ivrea, Alessandria, Saluzzo, Genova, Bologna, Reggio Calabria) e una classe presso un Istituto Penale Minorile (Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti). Per la prima volta ha partecipato anche una classe di minori stranieri non accompagnati e studenti recentemente arrivati in Italia, presso il Cpia 3, sede Castello di Mirafiori, Torino.

Carlo Vecce è nel gruppo degli autori che hanno svolto gli incontri presso case di reclusione e case circondariali. Per la precisione, ha incontrato gli studenti del CPIA Stretto Tirreno di Reggio Calabria. Lo scrittore, studioso del Rinascimento, ha parlato del suo libro “Il sorriso di Caterina”, in cui racconta la vita della madre di Leonardo Da Vinci. Una storia che racconta di come Caterina si sia liberata dalla schiavitù. “Caterina riesce a comunicare a tutti quelli che incontra un senso di libertà e insegna che c’è sempre una possibilità di ricominciare. Il suo è un messaggio di speranza che non può non parlare ai nostri studenti. Dopo anni di silenzio, privazioni e solitudine, la libertà è diventata il bene più grande”, spiega Carlo Vecce.

“La due giorni a Reggio Calabria con lo scrittore è stata un’esperienza arricchente per tutti, studenti e docenti, caratterizzata dall’emozione del contatto diretto con l’autore. Nei giorni precedenti l’incontro, tutti gli studenti fremevano dalla voglia di conoscerlo, ascoltarlo, porgli domande e soprattutto raccontarsi. La lettura del romanzo ha rappresentato per loro una sorta di evasione. Leggere per trovare la propria libertà”, scrivono le insegnanti Ida Triglia e Maria Malara nel BookBlog del Salone del Libro.

“Nella mia vita ho letto qualche libro, ma così per passatempo, invece oggi grazie a questo incontro con lo scrittore io leggo questo libro con amore e non più per passatempo”, scrive Raffaele, uno degli studenti.

Il racconto completo è disponibile in questo link: https://bookblog.salonelibro.it/adotta_simple/caterina-a-reggio-calabria-2024/

Servizio a cura di Rosa Cambara
Si ringrazia l’ufficio stampa del Salone Internazionale del Libro di Torino