Io ci credo, questo è l’importante. Io ci credo, questo è il carburante. Io ci credo, da quando sono nato ogni ostacolo l’ho superato. Così canta Daniele nel ritornello della sua canzone Viva lo sport. Il rap lo ha aiutato a tirare fuori la grinta e la voglia di comunicare, raccontando la sua vita e le battaglie vinte con l’aiuto delle persone care.
“Dany cresceva come tutti i bambini. A un certo punto, a 3 anni e mezzo, ha avuto un peggioramento veloce, è diventato irrequieto, nervoso, ha smesso persino di parlare, solo urla, suoni e pianti disperati”, racconta Svitlana, mamma di Daniele. La prima diagnosi è arrivata quando Daniele era ancora un bambino: ritardo intellettivo basso e tratti di autismo. Da allora è iniziato un lungo percorso terapeutico per aiutarlo ad avere una vita serena. In questo percorso, la musica ha svolto un ruolo fondamentale.
“Quando Dany era in prima media – prosegue Svitlana – siamo stati al concerto di un rapper, Amir Issaa. In quel momento ho visto mio figlio felice, dopo il concerto mi ha chiesto di conoscere il cantante, che è poi diventato il suo maestro di rap”. Grazie alla musica Daniele è riuscito a comunicare, ad avere amici. Famiglia, insegnante di sostegno, medici, operatori, insegnanti di canto: tutti hanno lavorato insieme, nella stessa direzione, per aiutare Daniele a esprimersi.
“Daniele aveva una memoria pessima – spiega Svitlana – ma cantando e ascoltando i brani la sua memoria è migliorata tantissimo. È migliorato anche nell’apprendimento di lettura, scrittura, linguaggio, racconto. Ogni volta che saliva sul palco, vedevo come la sua autostima cresceva. Sognare di essere un personaggio, scegliere il vestito, il modo di esibirsi, essere Dany Rap, lo ha aiutato a trovare la sua identità”.
Tra le soddisfazioni più grandi, Svitlana ricorda la partecipazione al documentario “AU”, con protagoniste due famiglie ucraine che crescono bambini con disturbo da spettro autistico. La colonna sonora, “Ancora”, è stata scritta e composta da Marco Iachini per DanyRap e Svitlana pensando alla loro storia e alle loro difficoltà. “Ricordo quando Daniele ha cantato questa canzone al concorso Lasciatemi cantare. In quel momento ho sentito dentro di me una speranza, una forza in più, come se ci dicessero dai, non fermatevi, andate avanti, andrà tutto bene”.
“Mi piace cantare rap – racconta Daniele – Nelle canzoni che scrivo, con l’aiuto degli altri, racconto la mia vita, il mio percorso. La mia musica mi fa stare bene, mi ha cambiato la vita, mi fa essere forte”.
Tra le prime persone a notare il talento di Daniele è stato David Pironaci, il suo vocal coach: “Ho avuto la fortuna di conoscere Dany in un concorso e ho sentito da subito che è un ragazzo speciale, sono fiero e orgoglioso di poter lavorare con lui. E poi c’è Svitlana, una donna che non si è mai fermata e che nonostante le difficoltà riesce a trovare sempre il buonumore e l’entusiasmo per far stare bene Daniele. Spero che, attraverso la loro storia, tante persone possano capire che le persone speciali possono solo arricchire le nostre vite”.
La musica aiuta Daniele a migliorare la memoria, da qui l’idea del suo insegnante di sostegno, Alessandro Contadini, di trasformare le lezioni scolastiche in canzoni rap. “Attraverso la musica i contenuti passano in modo più immediato. Per Daniele la musica è il suo elemento, un po’ come il pesce nel mare. Insieme abbiamo scritto varie canzoni, le abbiamo composte nei ritagli di tempo tra un’ora e l’altra, sfruttando anche l’aula musicale di scuola”. Così è nata la Canzone di Ulisse, che sintetizza i passaggi più importanti dell’Odissea in un pezzo rap.
“In Daniele ho notato miglioramenti nell’interazione con gli altri, con il mondo esterno, e anche nell’identificazione dei temi di cui parla nelle canzoni”, continua Alessandro Contadini. Miglioramenti confermati anche da Donato Valentini, l’operatore che segue Daniele. “Grazie alla musica Daniele è riuscito ad aprirsi, a socializzare molto con gli altri, anche con i suoi coetanei – spiega – È un ragazzo stupendo, con tanta voglia di imparare. Spero che attraverso la musica riesca a esprimere i suoi sentimenti”.
“Ho raccontato tutto questo – conclude Svitlana – per trasmettere un messaggio positivo per altre famiglie come noi. Anche i nostri figli hanno un sogno nel cassetto, bisogna solo saper ascoltare il cuore che parla e racconta nel suo modo speciale. Non mollate mai, perché abbiamo diritto di vivere… vivere a colori”.
Servizio a cura di Rosa Cambara
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