“Quello che stiamo facendo è toccare delle anime, in modo assolutamente reciproco: i bambini toccano le nostre e stanno lasciando un segno nella nostra vita come educatrici. Abbiamo la consapevolezza che stiamo lasciando una parte di noi in loro, e che questa parte potrebbe essere dimenticata, ma comunque rimarrà sempre presente. Ed è forse la parte più bella e soddisfacente del nostro lavoro”.
È il racconto di Rita, una delle educatrici del progetto “P.A.S.S.I. – Promozione e Accompagnamento ai servizi e alla scuola dell’infanzia”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e realizzato nel quartiere Zen di Palermo dall’associazione Laboratorio Zen Insieme in partnership con il Comune di Palermo, l’associazione culturale Accademia La bottega delle percussioni, la cooperativa sociale Orto Capovolto e l’associazione culturale Piccolo Teatro Patafisico.
Un’esperienza di crescita individuale, ma soprattutto un’occasione collettiva per prevenire la povertà educativa oggi, così da non doverla contrastare domani. A partire dai più piccoli, bambini e bambine da 2 a 3 anni che per la prima volta si ritrovano in un contesto di scolarizzazione e in un ambiente che li aiuta e supporta per potere sviluppare al meglio le loro abilità, dal punto di vista motorio e psicolinguistico.
L’obiettivo principale del progetto P.A.S.S.I è preparare i bambini all’ingresso nel mondo della scuola, assieme alle loro famiglie. Un percorso ambizioso che ha come destinatari dodici bambini e bambine presi in carico all’interno dell’istituto comprensivo Sciascia del quartiere Zen. Grazie alla didattica sperimentale dei laboratori artistici e manuali, i bambini apprendono nuovi linguaggi, in un processo educativo che mette al centro i loro desideri, talenti e diritti.
Le educatrici Rita e Miriam accompagnano i piccoli in un percorso di gioco e scoperta che sviluppa i cinque sensi. “È un’esperienza formativa unica – raccontano – perché il rapporto che si crea all’interno della classe con i bambini e le bambine è quello di un reciproco scambio: tutto quello che di supporto diamo loro, tanto è restituito a noi durante le attività didattiche”.
Tra i linguaggi scelti ci sono anche la musica e il teatro. “La metodologia che utilizzo si basa sul modello Gordon, che insegna quanto la musica sia linguaggio e vada condivisa sin dalla più tenera età in ogni gesto quotidiano – racconta Irene Ientile, educatrice musicale del progetto P.A.S.S.I. – Cerchiamo di somministrare loro materiale musicale non del tutto consueto, partendo dal presupposto che ai bambini e alle bambine non si debba insegnare musica semplice, ma che la diversità dei modi e dei generi musicali sia una grande ricchezza”.
Servizio a cura di Rosa Cambara
Grazie alla collaborazione di Marta Occhipinti, responsabile comunicazione del progetto P.A.S.S.I.