“Ogni finestra un appartamento.
Ogni appartamento una famiglia.
Ogni famiglia una storia.
Come in un grande alveare.
La maestra ha detto che le api lavorano tutte insieme,
qui, invece, ognuno pensa per sé”.
Una bambina vive ai margini di una città grigia, in una casa piccola in cui i vicini urlano e il portone va chiuso, “altrimenti poi l’ingresso puzza di pipì”. Frequenta una scuola che non le piace perché si sta fermi al banco anche se fuori c’è il sole. Ha un solo amico, Ivan, che come lei fa disegni pieni di nubi e di temporali.
Dopo la scuola, ogni pomeriggio, la bambina vaga con Ivan nel quartiere, giocando in cantieri abbandonati e divertendosi a rompere bottiglie di vetro, “lanciandole come bombe nel muro”. Ma un giorno qualcosa cambia: nel rione arrivano dei ragazzi che iniziano a piantare alberi, riaprono la vecchia palestra, spazzano via i rifiuti e regalano a ogni famiglia un sacchetto con una palla di creta.
“La palla di creta è una metafora dell’educazione, del dare forma, del crescere insieme”, spiega lo scrittore Fabrizio Silei, autore dell’albo illustrato “Come una palla di creta”, che nasce dalle storie raccolte negli ultimi quattro anni dal progetto “Storie cucite a mano”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e coordinato dalla cooperativa sociale Educazione Progetto di Torino.
I territori interessati dal progetto, che coinvolge bambini e bambine dai 5 ai 14 anni, sono stati i quartieri Rebibbia e Tor Bella Monaca a Roma, le periferie di Lecce e la borgata di Santa Maria a Moncalieri. Qui sono stati sperimentati, dentro e fuori le scuole, interventi innovativi di prevenzione del disagio e di promozione del benessere, rivolti a bambine e bambini dai cinque ai quattordici anni e alle loro famiglie.
Scritto da Fabrizio Silei, Premio Andersen 2014, e illustrato da Efrem Barrotta, l’albo “Come una palla di creta” prende spunto dalle storie vere di bambini, educatori e famiglie che hanno partecipato al progetto “Storie cucite a mano”, per raccontare che anche dalle situazioni più difficili si può uscire, grazie all’impegno di tutte le figure coinvolte nella crescita di bambini e ragazzi. Ci sono persone che offrono ascolto e accoglienza, che dicono “l’importante è che tu sia qui”, come l’educatrice alla bambina protagonista del libro. Ogni quartiere nasconde angoli di bellezza: basta trovarli.
Servizio a cura di Rosa Cambara
Grazie alla collaborazione di Pierpaolo Lala, responsabile comunicazione del progetto “Storie cucite a mano”