Adolescenza

I ragazzi sottoscrivono i Patti educativi di Comunità

#Com'è possibile - 24 Febbraio 2022

La rivoluzione gentile e al tempo stesso potente dei patti educativi di comunità. Dopo due anni di pandemia – per la prima volta – i ragazzi si riappropriano degli spazi delle loro città e si pongono al centro delle decisioni per le loro scuole e per tutte le attività che li riguardano.

Così centinaia di ragazzi in 7 regioni – Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Sardegna, Puglia, Sicilia – sono riusciti a farsi ascoltare attivamente dagli adulti di riferimento. Che nel loro caso non saranno solamente famiglie e insegnanti, ma tutta la “comunità educante” che loro stessi hanno mappato nel loro territorio (la comunità educante è la risposta al fenomeno della povertà educativa minorile. Comprende l’insieme dei soggetti coinvolti nella crescita e nell’educazione dei minori).

Infatti, i ragazzi che hanno partecipato al progetto Lost in Education – selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – attraverso workshop e incontri hanno creato 18 mappe di comunità educante e hanno registrati più di 700 “punti attore”: luoghi di interesse naturalistico, luoghi di formazione, luoghi di aggregazione formale e spontanea, ecc. I ragazzi hanno attraversato un percorso di riscoperta del proprio territorio, ripercorrendo ricordi anche attraverso un intreccio narrativo che ha visto la storia della comunità fondersi con quella personale.

I laboratori sono stati lo strumento attraverso il quale ragazze e ragazzi hanno acquisito consapevolezza sulla percezione del proprio territorio, iniziando a “percepirsi” come attori di un possibile cambiamento.

Le ragazze e i ragazzi di Lost in Education hanno lavorato per far emergere il capitale educativo della comunità, attraverso lo strumento delle mappe della comunità educante, una vera e propria fotografia degli attori e degli spazi, fisici e simbolici, a cui i ragazzi riconoscono un valore culturale, emotivo, simbolico.

Questa vera e propria presa di coscienza del proprio valore per se stessi e per la comunità tutta, ha permesso a questi ragazzi in tutta Italiainsieme alle loro scuole, alle associazioni del terzo settore, al privato socialeai Comuni, alle famiglie di firmare tutti insieme – i ragazzi capofila – i “Patti educativi di Comunità”, impegnando le comunità a co-progettare il futuro insieme partendo proprio dall’ascolto dei loro bisogni, valutazioni, emozioni.

Le ragazze e i ragazzi hanno elaborato la loro Agenda del futuro, incipit di un processo di co-progettazione con la comunità scolastica e gli attori mappati, per costruire insieme la propria comunità educante “dei sogni”. In sostanza: cosa vorrebbero poter vivere nel loro territorio cercano di costruirlo attivamente con gli adulti che hanno “mappato”.

Tutte le progettualità, le azioni concrete – dal piantare alberi in cortile al decidere quali attività pomeridiane inserire nel programma scolastico – prima di tutto sono valutate dai ragazzi e gli adulti firmatari del Patto devono tenere conto delle esigenze e richieste dei giovani componenti.

L’obiettivo, compreso dai ragazzi e attuato da loro con gli adulti, è quello di cambiare il modo di vivere la scuola e il territorio in cui vivono, per ottenere un’offerta che sia sempre più di qualità, orientata dai loro sogni, desideri, bisogni, decisioni.

I ragazzi di Lost in education ci stanno provando, perché a volte perdersi aiuta a trovare una strada nuova, che nessuno aveva ancora visto.

 

 

Servizio a cura di Ortensia Ferrara

Si ringraziano Leonardo Bellini, responsabile comunicazione Lost in education, e il Comitato Unicef Italia per le riprese