Ambiente

Il mestiere del muscolaio, tra storia e innovazione

#Lavoro da manuale - 17 Settembre 2024

“È sempre importante mettere le nuove generazioni a conoscenza di quelle che sono le tradizioni del posto in cui vivono, in modo che non si perda la memoria di cosa sono stati in passato certi mestieri e la fatica che comportavano, come si sono evoluti e come oggi vengono coltivati e tramandati, anche se in maniera molto diversa” – con queste parole Federica Paita, veterinaria e responsabile qualità dello stabulario di Santa Teresa, sintetizza la giornata trascorsa dai ragazzi partecipanti al progetto Futuro Aperto alla scoperta dell’antico mestiere dei muscolai.

Con la cooperativa Mondo Aperto, partner del progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, un gruppo di adolescenti – alcuni dei quali non erano mai nemmeno saliti su una barca – hanno partecipato ad un tour guidato nel Golfo dei Poeti nella costa ligure, per incontrare i contadini del mare e apprezzare le peculiarità naturalistiche del territorio.

A bordo della Moby Dick, ex peschereccio del 1980 completamente restaurato, educatori e ragazzi sono partiti dal Porto Mirabello de La Spezia e sono stati accolti dagli operatori di Associazione per il mare, realtà impegnata da alcuni anni nella salvaguardia dell’ambiente e nell’inclusione di persone con disabilità. 

Successivamente il gruppo ha raggiunto lo stabulario di Santa Teresa, dove ha ascoltato spiegazioni sul processo e il funzionamento di tutte le fasi dell’attività della coltivazione del muscolo: dalla raccolta all’arrivo allo stabilimento, alla depurazione, controllo e selezione, fino all’insacchettamento e alla consegna finale.

“Si possono mangiare crudi?”, “Quanto tempo ci mettono a crescere?”, “Dove vengono distribuiti i muscoli spezzini?” sono alcune delle domande rivolte dai partecipanti agli operatori.

“I ragazzi che vengono qui sono sempre molto attenti e curiosi – spiega Paolo Varrella, presidente della Cooperativa Mitilicoltori Spezzini, che conta ad oggi circa 90 soci – e noi ci teniamo a comunicare loro che è possibile una modalità diversa di fare impresa. Un fare impresa che è soprattutto slow, che è sostenibile perchè non segue la logica degli allevamenti intensivi, che consente di stare a contatto con la natura e con il mare e di riscoprire e allo stesso tempo aggiornare un mestiere antico come quello del muscolaio”.

Servizio a cura di Ortensia Ferrara
Si ringraziano Laura De Santi e Diletta Bufo, comunicazione Futuro Aperto