Aram Kadim Amin ha 41 anni e giunge a Foggia dall’Iraq. Due anni fa ha lasciato il suo Paese per sfuggire ai bombardamenti e al conflitto che ha seminato morte e distruzione nel Kurdistan iracheno. Dopo un lungo viaggio per raggiungere l’Italia, Aram ha lavorato in agricoltura, vivendo sulla sua pelle sfruttamento lavorativo e caporalato. Oggi, oltre ad aver trovato un lavoro “pulito” e regolare, sta frequentando il centro Provinciale Adulti per imparare meglio l’italiano.
Con lui c’è Luciano, 37 anni, che d’intesa con l’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Foggia, è impegnato in lavori di pubblica utilità. Laureato in Ingegneria Elettronica, con un passato in Google Irlanda e Apple , Luciano è un programmatore e consulente informatico che per la prima volta nella sua vita si è avvicinato all’agricoltura, riscoprendo proprio dalla terra riflessioni utili per il suo cammino di reinserimento sociale ed occupazionale.
Quelle di Aram e Luciano sono solo due delle esperienze di “rinascita” attraverso il lavoro rese possibili dall’impegno della cooperativa Altereco e dal progetto “Il fresco profumo della libertà”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e dalla Fondazione Peppino Vismara e realizzato da una rete di aasociazioni, cooperative sociali, istituzioni pubbliche e private. Un’iniziativa che unisce possibilità di reinserimento sociale e occupazionale per persone con un passato difficile alla restituzione alla comunità di Terra Aut, un terreno confiscato alla criminalità organizzata in Contrada Scarafone, vicino Cerignola, in provincia di Foggia. Il progetto sta dimostrando che è possibile trasformare un luogo simbolo del potere criminale in avamposto di legalità, di economia sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale.
Oggi Aram e Luciano sono impegnati nelle attività agricole portate avanti dalla cooperativa Altereco sui due beni confiscato alla mafia di “Terra Aut” e “Michele Cianci”. Le produzioni di Terra Aut spaziano dall’uva da tavola alle olive coratine dalle quali viene prodotto “I cento Passi”, l’olio extravergine d’oliva al gusto dell’antimafia sociale. Sui terreni vengono raccolte anche le ciliegie e gli ortaggi da cui nascono patè di cime di rapa, zucchine grigliate sott’olio d’oliva, melanzane grigliate sott’olio d’oliva, confetture di uve e ciliegie. Le ultime scommesse in campo produttivo portate avanti da Altereco sono il succo di melagrana biologico certificato, le olive “Bella di Cerignola” ed il vino “Rosso Libero – Michele Cianci”.
Servizio a cura di Manuela Intrieri
Grazie alla collaborazione di Emiliano Moccia, referente comunicazione progetto “Il fresco profumo della libertà”