Il carapace è il guscio con cui la tartaruga difende se stessa dalle aggressioni e dalle intemperie. Tutti noi abbiamo il nostro carapace, in cui ci rifugiamo ogni volta che abbiamo bisogno di proteggerci dal mondo. Così è per Maddi, la protagonista di “Cara pace”, il libro di Lisa Ginzburg candidato al Premio Strega 2021.
Maddi è una ragazza timida, sobria, riservata; a differenza di Nina, sua sorella minore, bella e capricciosa, che ama vivere senza freni. Le due sorelle hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare e da colmare, anche a distanza di anni. Per proteggere se stessa e la sorella dal dolore, Maddi si è fatta carapace della sua esistenza.
“Nel libro – spiega Lisa Ginzburg – ho raccontato la storia di due sorelle che traggono dalla loro solidarietà e complicità grande conforto e grande risorsa rispetto a una situazione familiare molto anomala in cui le hanno costrette i loro genitori con le loro scelte di adulti. E in una situazione anomala e molto difficile ci troviamo tutti a vivere da quasi un anno e mezzo, e siamo continuamente stimolati e anche obbligati a coltivare una vita interiore. È molto importante in questa fase così strana e complessa imparare a fare casa a noi stessi, protezione a noi stessi, anche stimolo e motivo di gioia a noi stessi”.
La scrittrice ritrova gli stessi concetti nel racconto di un ragazzo che ha partecipato al contest “Io come Dante”, promosso da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in occasione dell’anno di Dante Alighieri. “Damiano, 15 anni – continua Lisa Ginzburg – dal liceo Pitagora in Calabria, racconta come si sia sentito in questi mesi di essere Dante e Virgilio nello stesso momento, cioè qualcuno che deve intraprendere un cammino in una selva oscura, un sentiero complesso, un percorso difficile in un contesto intricato, e nello stesso tempo anche Virgilio, quindi la guida, colui che lo indirizza e lo orienta. È una sorta di doppia funzione che ciascuno di noi è in qualche modo tenuto a saper mantenere verso se stesso”. Qui il racconto completo.
Una grande risorsa per stare bene con se stessi viene dallo sport, come per Maddi e Nina, anche per Gianmarco, 15 anni, dalla Puglia, che “ha scritto delle parole belle su come il basket gli sia mancato, su quanto lo abbia atteso e desiderato”. Qui il racconto completo.
Un altro racconto che ha colpito molto Lisa Ginzburg è quello di Maria, 14 anni, dalla Calabria, che dice “mi ero limitata a esistere senza darmi la possibilità di vivere. Avevo dato un prezzo alle emozioni senza mai avere cercato qualcosa da comprare”. Qui il racconto completo.
“E si tratta anche di questo – conclude la scrittrice – di ritrovare il grande valore delle emozioni, un po’ come succede alle protagoniste del mio libro, perché entrambe poi, diventando adulte nonostante l’anomalia della loro infanzia, si trovano a rivalutare tutte le risorse che hanno imparato a nutrire e coltivare dentro sé stesse e a riassaporare la vita, anche la vita delle emozioni. Siamo quindi tutti coinvolti in questa ricerca di guida e protezione a noi stessi, ma anche nel saper cogliere sempre il grande valore delle cose belle che ci aspettano, e nel futuro ancora di più”.
Servizio a cura di Rosa Cambara