“Mi piaceva tanto il mio lavoro in Egitto. Ho lavorato come insegnante per circa 4 anni”, racconta Doha, una donna di origini egiziane che vive al Giambellino, uno dei quartieri più multiculturali di Milano.
Doha, come molte altre donne di origine straniera, ha un titolo di studio che non può utilizzare qui in Italia, un Paese di cui non conosce la lingua e le abitudini. Ha difficoltà ad aiutare i figli con i compiti, a volte non comprende ciò che le altre persone le dicono, deve fare i conti con l’impegno di reinventarsi in uno Stato che non è quello in cui si è formata. Per questo tutti i giorni frequenta i corsi di italiano base.
Come Doha, altre donne del Giambellino hanno il sogno di iniziare – o ricominciare – a lavorare, e per questo cercano di imparare non solo l’italiano, ma anche una professionalità. Per dare loro una possibilità, gli operatori del progetto “Giambellino, una comunità che resiste e cresce” hanno organizzato “Italiano intorno alla tavola”, un laboratorio di lingua italiana per mamme e donne con background migratorio del quartiere Giambellino-Lorenteggio. Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Grazie anche alla collaborazione con la rete territoriale, in particolare i progetti “FamilyWork” (sostenuto da Ricetta Qubì) e “La Dispensa del Giambellino” di Dynamoscopio e Comunità Nuova (sostenuto da Fondazione di Comunità di Milano), circa 15 donne straniere hanno frequentato un corso sull’italiano specialistico per la cucina, hanno seguito il corso per addetti al settore alimentare ottenendo l’attestato di HACCP free e hanno partecipato ad un appuntamento con un docente dietista e chef presso il LAC -Laboratorio di Antropologia del Cibo.
Infine, grazie anche al contributo del Municipio 6 e alla collaborazione con la ricetta Qubì Giambellino-Lorenteggio, le “Donne Speziali” accompagnate nel percorso dalla Comunità del Giambellino sono riuscite ad organizzare due workshop di cucina aperti gratuitamente ad altri cittadini, sviluppando competenze comunicative, organizzative, relazionali e anche grafiche, ritornando ed essere protagoniste attive della loro nuova comunità.
“Abbiamo organizzato i workshop di cucina perché le donne che frequentano i corsi di italiano avevano il desiderio di condividere passioni e competenze con gli altri abitanti del quartiere, come modo concreto per superare le diffidenze”, spiega Marta Berti, referente del progetto “Giambellino, una comunità che resiste e cresce”.
“Nei due workshop sono state proposte ricette dal mondo di origine marocchina, egiziana, giapponese e bengalese”, aggiunge Silvia Pippia, una delle insegnanti che ha seguito le donne nel laboratorio di italiano per la cucina.
“È stato un giorno speciale per me e per le mie bambine. Abbiamo fatto il mahshi egiziano e la basbousa”. “Mahshi vuol dire ripieno, tutte le verdure diventano un ripieno con il riso. Abbiamo anche cantato canzoni egiziane e marocchine, la festa è stata molto bella”, spiegano Marsa e Marwa, altre due donne che hanno partecipato al laboratorio.
“Mi piace insegnare per far conoscere agli altri la cultura culinaria dell’Egitto”, racconta Doha, che grazie a questa esperienza è tornata a insegnare, non tra i banchi di scuola ma alla comunità del quartiere.
A cura di Rosa Cambara e Jacopo Francone
Grazie alla collaborazione di Sonia Migliore, responsabile comunicazione del progetto “Giambellino, una comunità che resiste e cresce”