Sentirsi accolti nell’abbraccio dei nonni. Ricevere conforto dai sorrisi e dall’affetto degli amici. Sono alcuni dei legami più importanti nella vita degli adolescenti, di cui spesso nell’ultimo anno e mezzo i ragazzi sono stati costretti a privarsi a causa della pandemia.
Tanti giovani non hanno potuto trascorrere del tempo con i propri nonni per paura di contagiarli. Molti di loro non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai nonni che non ci sono più. E poi, tutte le uscite mancate, la difficoltà nel coltivare le amicizie, il bisogno di socialità bloccato dietro lo schermo di un pc o di uno smartphone. Tutto questo hanno raccontato i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al contest “Io come Dante”.
Il legame speciale tra nonni e nipoti e il bisogno degli adolescenti di trovare amicizie sincere sono temi affrontati anche dalla scrittrice Nadia Terranova nel suo libro “Il segreto”, illustrato da Mara Cerri.
“È la storia di Adele, una bambina che sussurra alla Terra il suo segreto – spiega Nadia Terranova –. Questa bambina vive con la nonna in una collina sul mare e desidera diventare amica di quattro ragazze che vanno nella sua scuola, che però non accettano la sua amicizia. O meglio, la accettano, ma in realtà la utilizzano per prenderla in giro, non la fanno sentire accettata, accolta. Ma siccome le storie vanno sempre a finire in un modo diverso da come ci aspettavamo che andassero, Adele troverà l’amicizia, quella vera, inaspettatamente, in una ragazzina che è sempre sua compagna di classe, in apparenza meno affascinante delle altre, ma in realtà con un carattere molto più profondo e solare, e scoprirà che amici vuol dire ridere insieme, prima di tutto”.
Abbiamo chiesto a Nadia Terranova di leggere i racconti dei ragazzi che hanno partecipato al contest “Io come Dante” affrontando questi temi. “Ho trovato delle bellissime riflessioni sull’amicizia – racconta la scrittrice – come quella di Flaminia, 12 anni, secondo cui il nostro futuro non sarà più una selva oscura, ma un bosco pieno di colori, un po’ simile alla collina piena di colori, di magie di Adele ne Il segreto. Scrive anche che, come Dante, ha avuto un Virgilio che l’ha guidata durante la pandemia: le sue amiche, che l’hanno sempre consolata anche quando lei non ce la faceva più a restare sola a casa. L’amicizia serve a darsi forza, a darsi coraggio”.
Qui il racconto completo: “Il nostro futuro non sarà più una selva oscura, ma un bosco pieno di colori”
Ma non tutte le esperienze con le prime amicizie sono positive come quella di Flaminia. “Mary, 13 anni – continua Nadia Terranova – scrive: Mi sono ritrovata in quinta elementare con gli stessi compagni dell’anno precedente, ma mancava la mia migliore amica, che si era trasferita. All’inizio ho legato con altre ragazze, ma dopo è successo il finimondo. E racconta una storia molto simile a quella accaduta ad Adele, con le sue finte amiche che non erano davvero affidabili, non erano davvero buone”.
Qui il racconto completo: “Ho vissuto la difficoltà di trovare amiche sincere”
L’altro legame importante di cui si parla ne Il segreto è quello con i nonni. Adele è una bambina che vive con la nonna perché ha perso i sui genitori. È proprio la nonna a consigliare ad Adele di mettere i “baci rotti” in un barattolo e chiudere forte, per aiutarla a tollerare le piccole infelicità quotidiane. Ed è sempre la nonna a consigliare ad Adele di raccontare il suo segreto alla terra. “Martina, di 12 anni – racconta Nadia Terranova – scrive che la sua selva oscura inizia precisamente il 4 marzo dell’anno scorso, quando la madre è tornata a casa dicendo che la nonna non ce l’aveva fatta, e per lei la nonna era la persona che la faceva stare sulla retta via. Quindi da quel momento in poi qualcosa è venuto a mancare nella sua vita, ma la nonna sarà comunque con lei, anche se in un modo diverso. Perché, scrive sempre Martina, io sto facendo da sola, ma di solito quando mi cade di nuovo il mondo addosso, la mia migliore amica Arianna e mia sorella Alessia mi aiutano a rialzarmi. L’amicizia è sempre fondamentale. E poi Greta, 13 anni, scrive della malattia del nonno, che è risultato essere positivo al covid. Ma per fortuna è una storia a lieto fine, perché il nonno ce l’ha fatta”.
Di seguito i racconti di Martina e Greta:
“Mia nonna era la persona che mi faceva restare sui miei binari”
“Vedo la luce del sole, finalmente è iniziato il mio purgatorio”
“Queste storie di nonni, queste storie di amicizia – conclude Nadia Terranova – ci fanno capire quanto questi legami siano profondi per le ragazzine come Adele, come per tutti voi. Quanto sia importante avere delle guide. A volte i nostri genitori sono troppo conflittuali per poter essere loro i nostri Virgilio. Ma finché avremo degli amici, finché avremo dei nonni, potremo sempre avere un barattolo dove svuotare il cuore quando è troppo pesante, come il barattolo di baci rotti che all’inizio de Il segreto”.
Servizio a cura di Rosa Cambara