Se i giovani sono membri attivi della comunità, è l’intera società a trarne beneficio. Il 37% dei giovani italiani pensa di avere voce in capitolo su decisioni importanti a livello locale (media Ue 44%). Il 4,4% dei giovani tra 18 e 19 anni ha partecipato a riunioni in associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace, oltre il doppio della media della popolazione (1,7%). Aumentano anche gli adolescenti di 14-17 anni impegnati in attività di volontariato (+0,9% dal 2005 ad oggi). Sono alcuni dei dati che emergono dal report “Giovani e comunità. La partecipazione giovanile e i patti educativi, tra scuola e territorio” realizzato dall’Osservatorio #conibambini, a cura di Con i Bambini e Openpolis.
La sfida è garantire a bambini e ragazzi tutti gli strumenti necessari per essere cittadini a pieno titolo investendo sul contrasto alla povertà educativa e sull’aumento delle opportunità formative, ma anche sulla voglia di partecipazione dei più giovani e sul loro essere protagonisti della comunità in cui vivono. Ne abbiamo parlato con Christian Raimo, giornalista e insegnante, affrontando vari temi correlati ai dati del report: l’importanza di ascoltare i giovani, la creazione di un linguaggio comune tra le generazioni, il modo in cui gli adolescenti stanno vivendo la guerra tra Russia e Ucraina, la partecipazione di ragazze e ragazzi ai movimenti internazionali sull’ambiente, i diritti civili e la pace, i patti educativi di comunità, il rapporto dei giovani con la politica.
Servizio a cura di Rosa Cambara e Tommaso Armati