Un antico forno di Tor Marancia, quartiere situato nel Municipio VIII di Roma, è diventato uno spazio sociale, educativo, culturale e di comunità che permette alle persone di incontrarsi, conoscersi e avere un luogo in cui potersi esprimere liberamente. Lo spazio è stato recuperato e restituito ai bambini e alle famiglie del quartiere grazie all’associazione Io Sono, che coordina il progetto Scuola Diffusa, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Questo spazio, chiamato oggi “Oltreterra”, rappresenta un punto di riferimento per condividere esperienze e idee, favorendo la creazione di un progetto comunitario condiviso.
Ma facciamo un passo indietro. Tutto questo nasce da un’opportunità arrivata all’improvviso. “Era da tempo che cercavamo uno spazio perché le famiglie, i ragazzi, i bambini e le bambine ce lo chiedevano”, racconta Sara Iannucci, referente dell’associazione “Io sono Aps” e responsabile del progetto “Scuola Diffusa”. Grazie all’aiuto degli abitanti di Tor Marancia, l’associazione ha scoperto uno forno ormai inutilizzato, risalente al dopoguerra. All’epoca, era un punto di riferimento per la comunità del quartiere, in quanto non solo produceva pane, ma permetteva anche alle persone di cuocere i propri alimenti. Un legame profondo, subito instaurato con le due proprietarie dello spazio, ha certamente facilitato la scelta del forno come luogo in cui far nascere il centro educativo, sociale e culturale del progetto “Scuola diffusa”.
Il progetto, partito nel marzo 2023, dovrebbe terminare verso aprile-maggio 2025. Le attività si svolgono nel Municipio VIII di Tor Marancia, nello spazio “Oltreterra” e in altri quartieri limitrofi dello stesso municipio. “Scuola diffusa” si propone di coinvolgere non solo la scuola, intesa come edificio, e le persone che la frequentano, come studenti, studentesse e docenti, ma anche il territorio circostante, che comprende cittadini, commercianti, istituzioni pubbliche e enti del terzo settore presenti sul territorio.
Uno degli elementi chiave del progetto è la realizzazione di percorsi di educazione diffusa, che si svolgono in collaborazione con le scuole. Questi percorsi permettono di creare un legame più stretto tra la scuola e il territorio, favorendo una conoscenza più approfondita del contesto locale. Attraverso la formazione dedicata a docenti, genitori e operatori sia formali che informali, il progetto mira a far emergere i bisogni, le criticità e i processi virtuosi in atto, offrendo la possibilità di pensare e agire insieme per il bene della comunità.
Una testimonianza inequivocabile del valore di “Scuola Diffusa” ci arriva da Francesca Marasà, insegnante e cittadina di Tor Marancia. “Ho lavorato nella prima parte dell’anno per Scuola Diffusa, e durante l’anno ho avuto un lavoro in una scuola molto lontana, che invece ha un’attitudine molto diversa” – dichiara – “molto classe-centrica, scuola-centrica, molto concentrata su ciò che succede prettamente in classe. Invece, io insegnando arte dovrei vivere appieno la Scuola Diffusa in una città come Roma, quindi non ho fatto altro che pensare al nostro progetto, a quello che abbiamo fatto con i ragazzi”.
Un altro aspetto fondamentale del progetto sono i tavoli di co-progettazione, aperti a tutta la cittadinanza. Questi incontri rappresentano un’occasione per discutere, confrontarsi e sviluppare insieme idee e progetti che rispondano alle esigenze della comunità. La partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti è essenziale per creare una comunità educante, responsabile e attenta ai bisogni di tutti.
Servizio a cura di Jacopo Francone
Grazie alla collaborazione di Diego Cortes, responsabile comunicazione del progetto “Scuola diffusa”